La prevenzione dei DMS correlati al lavoro per migliorare la salute e il benessere dei lavoratori è stata fissata come priorità in tutte le strategie dell’UE in materia di SSL a partire dal 2002.
Recentemente, la Commissione europea ha sottolineato che i DMS sono ancora «una delle malattie professionali più gravi e diffuse». Il loro potenziale di impedire a milioni di lavoratori dell’UE di rimanere al lavoro per tutta la vita è «un grosso onere in termini di costi per gli individui, le aziende e la società in generale».
Investire nella prevenzione dei DMS correlati all’attività lavorativa migliorerà la salute dei lavoratori e le loro prospettive di carriera, aumenterà la competitività delle imprese e andrà a beneficio dei sistemi sanitari nazionali.
L’impatto dei DMS sulle aziende
Assenteismo
L’assenza dal lavoro a causa dei disturbi muscoloscheletrici rappresenta un’elevata percentuale di giornate lavorative perse negli Stati membri dell’UE. Nel 2015, oltre la metà (53 %) dei lavoratori affetti da DMS (compresi quelli con altri problemi di salute) ha dichiarato di essere stata assente dal lavoro nell’ultimo anno, una percentuale notevolmente superiore a quella dei lavoratori senza problemi di salute (32 %). I lavoratori affetti da DMS hanno anche maggiori probabilità, in media, di rimanere assenti per un periodo di tempo più lungo.
Presentismo
L’insorgere di dolori sul lavoro a causa di un disturbo muscolo-scheletrico può influire sulle prestazioni e sulla produttività. Nel 2015, i lavoratori affetti da DMS (compresi quelli con altri problemi di salute) hanno lavorato molto più spesso mentre erano malati rispetto ai lavoratori senza problemi di salute (29 % rispetto al 9 %).
Pensionamento anticipato o forzato
I lavoratori con DMS sono più propensi a credere di non poter svolgere lo stesso lavoro all’età di 60 anni rispetto a quelli che non sono affetti da questa condizione. Più precisamente, un terzo dei lavoratori con DMS (compresi quelli con altri problemi di salute) ritiene che non sarà in grado di continuare a svolgere il
proprio lavoro fino all’età di 60 anni.
Nonostante la normativa sulla prevenzione dei DMS lavoro correlati e l’impegno profuso da parte delle autorità e delle imprese europee e nazionali, tali disturbi sono diventati solo lievemente meno comuni negli ultimi anni13. Di conseguenza sorge la domanda: «Quali sono le lacune degli attuali approcci di prevenzione e di valutazione del rischio?».
Una nuova relazione dell’EU-OSHA affronta la questione analizzando gli effetti di fattori quali la digitalizzazione e le nuove tecnologie, la mancanza di un’adeguata organizzazione e/o progettazione del lavoro, i cambiamenti demografici della forza lavoro e l’impatto dei fattori di rischio psicosociale. Tali questioni emergenti stanno causando l’insorgere di nuovi fattori di rischio e interferiscono con le misure di prevenzione dei DMS lavoro correlati. Il quadro strategico in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-20 sottolinea l’importanza degli sforzi per affrontare i rischi emergenti.
Inoltre, la prevenzione dei DMS correlati all’attività lavorativa è una priorità non solo nella SSL, ma anche in molti altri settori politici. A causa dell’invecchiamento della popolazione europea, un numero crescente di persone è affetto da DMS cronici. Un’efficace collaborazione tra le parti interessate di diversi settori politici, istruzione, sanità pubblica, politica industriale e pari opportunità, sulla promozione della salute muscolo-scheletrica dei lavoratori potrebbe contribuire a raggiungere gli obiettivi di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa.
https://healthy-workplaces.eu/it/media-centre/news/preventing-msds-lighten-load-its-european-week-safety-and-health-work